Alla scoperta della lombalgia, il disturbo più comune nelle persone al di sotto dei 45 anni
Genericamente indicata come "mal di schiena", la lombalgia viene in realtà definita come un dolore localizzato tra le ultime coste della gabbia toracica e le pliche glutee inferiori, associato o meno a una irradiazione dolorosa fino alla parte posteriore delle cosce.
Cause principali
Le cause possono essere molteplici e la loro frequenza varia moltissimo con l'età.
La lombalgia nei giovani: principalmente per eventi traumatici
Nella popolazione dei giovani le lombalgie sono principalmente dovute a distorsioni e stiramenti e sono associati a infiammazione e contrattura muscolare, e per questo gli eventi di lombalgia rivestono principalmente carattere acuto, con ovvie ripercussioni sui profili terapeutici da seguire.
La lombalgia negli anziani: eventi meccanici e l'età che avanza...
Nei soggetti più anziani è invece più frequente che il mal di schiena sia causato da eventi di natura meccanica, in alcuni casi associato a spondilosi, cioè degenerazione generale della colonna vertebrale dovuta al progressivo invecchiamento che si verifica nelle articolazioni, nei dischi intervertebrali e nelle ossa della colonna vertebrale.
La degenerazione del disco intervertebrale, l' ernia del disco o protrusioni possono causare radicolopatia, condizione determinata dalla compressione di una radice nervosa spinale. Al dolore lombare si aggiunge in questi casi quello lungo il territorio del nervo e sintomi neurologici come formicolio, riduzione della sensibilità fino a compromissione della funzione muscolare del nervo coinvolto.
Un problema dagli enormi costi sociali
La lombalgia è uno dei disturbi più comuni tra la popolazione in età lavorativa e risulta una delle cause più frequenti di accesso al Medico di medicina generale (una media di 3,5 prestazioni settimanali).
Il disturbo si accompagna a un peso socio-economico rilevante, con assenze dal lavoro e conseguente riduzione della produttività, incapacità temporanea di svolgere le attività abituali e generali effetti sulla qualità della vita.
Primo fattore invalidante negli individui under 45
La lobalgia è il fattore che più spesso determina disabilità negli individui al di sotto dei quarantacinque anni; va da sè che una lombalgia non curata in modo appropriato (come spesso accade), può cronicizzare aggravando ulteriormente il quadro.
Un disturbo lungo a guarire
Una crisi di lombalgia acuta si risolve nel giro di un mese; quando invece il dolore perdura per oltre tre mesi si è in presenza di lombalgia cronica; il cronicizzarsi della lombalgia determina anche altre problematiche, perchè circa un 30% dei pazienti con lombalgia cronica presenta poi dolore con componente neuropatica, forma che "nasce dalla diretta conseguenze di lesione o malattia del sistema somatosensoriale" (cos' definito dall’International association for the study of pain) e che si presenta come un dolore più intenso e bruciante, con sintomi aggravati dalla tosse, dalla flessione in avanti e dalla posizione seduta prolungata, e che poco risponde al trattamento con antidolorifici tradizionali. E' la complicazione più fastidiosa, perchè gli antidolorifici tradizionale risultano inefficaci o quasi. Un disturbo spesso trascurato o curato male.
Una diganosi errata fa sempre danni
Tra i fattori che complicano il quadro clinico della lombalgia, vanno annoverate anche le diagnosi errate; spesso la lombalgia risulta curata in modo inadeguato sia perché risulta difficile individuarne la causa, sia perché vengono utilizzati analgesici inappropriati, non efficaci per il dolore cronico e che comportano nel lungo periodo il rischio di effetti collaterali.
Come controllare il dolore
Il controllo del dolore oggi è possibile con una terapia basata su diversi tipi di farmaci: paracetamolo, paracetamolo-codeina, tramadolo, Fans, antidepressivi e miorilassanti.
Gli errori del passato si pagano
Il problema è che negli anni passati si è abusato di Fans con prescrizioni inappropriate ed i Fans sono oggi responsabili di molte cronicizzazioni e di gravi complicanze gastroenteriche o cardiovascolari.
Durante la prima fase acuta, quando prevale la componente infiammatoria, l'utilizzo per un tempo limitato di Fans o coxib può essere giustificato, ma successivamente in presenza di dolore neuropatico la terapia deve invece prevedere l’associazione con altri farmaci o trattamenti di altra natura.
Il dolore cronico si cura con gli oppioidi
Per il dolore cronico, gli oppioidi sono più appropriati ed efficaci rispetto ai Fans per il trattamento del dolore neuropatico.
Gli oppioidi: una fama negativa
A lungo relegati a un uso correlato al dolore neoplastico, l’uso degli oppioidi in patologie non oncologiche sta gradualmente aumentando anche in Italia, pur essendo ancora molto inferiore a quello registrato in altri paesi; i loro effetti collaterali sono limitati a sedazione e disturbi intestinali, per lo più stitichezza, pur risultando fastidiosi, sono entrambi aspetti gestibili.
La diffidenza dei malati
Nei confronti dei farmaci analgesici oppioidi, va segnalata l'esistenza di una diffusa diffidenza tra i pazienti; tra i timori più comuni, quello di sviluppare dipendenza.
I medici ora li prescrivono
Anche i medici hanno cambiato atteggiamento e prescrivono sempre più oppioidi e sempre meno fans per il trattamento della lombalgia
I programmi riabilitativi
La riabilitazione Il controllo del dolore e fondamentale anche per intraprendere un idoneo ed efficace programma riabilitativo, basato su esercizi specifici individuali, massoterapia, manipolazione e mobilizzazione del rachide, e un approccio di tipo cognitivo-comportamentale.
La ricerca La ricerca è sempre più rivolta a identificare e studiare molecole che permettano un controllo soddisfacente della sintomatologia dolorosa, e quindi di migliorare qualità della vita, garantendo anche un adeguato profilo di tollerabilità e sicurezza.
I prodotti
Per il trattamento sintomatologico della lombalgia acuta, Hellofarma.it consiglia questi prodotti: